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mercoledì 17 maggio 2017

Crostata ricotta e farro al profumo di limone


Ho questa confezione di polenta di farro biologica in dispensa, dal mese i gennaio, da quando un’ amica mi ha fatto dono di una confezione.  A casa nostra la polenta non si consuma molto spesso e comunque sempre quella di mais in versione salata  con fontina  e sugo con la salsiccia. Non ho mai utilizzato questo prodotto e come capita sempre quando ho tra le mani un ingrediente nuovo , mi sono attivata alla ricerca di idee e modi per poterlo valorizzare appieno, magari in modo non convenzionale, ad esempio utilizzandola come ripieno per una crostata.  
Grazie Barbara, senza il tuo regalo probabilmente non avrei mai preparato questa fantastica crostata, apparentemente rustica, dal sapore dolce e delicato. 


Per la frolla
300 g farina di farro macinata a pietra
150 g burro
100 g di zucchero
1 uovo
scorza di un limone grattugiata (la parte gialla)
un pizzico di sale
Per il ripieno
50 g di farina per  polenta di farro bio
200 g di latte
15 g di burro
scorza di due limoni grattugiata (la parte gialla)
150 g di ricotta di bufala (o di pecora)
80 g di zucchero
2 uova
i semi di mezza bacca di vaniglia
due cucchiai di limoncello
marmellata di limoni per lucidare

Intridere la farina con il burro, unire lo zucchero, l’uovo, il sale e il limone ed impastare velocemente evitando di scaldare l’impasto. Metterlo in frigorifero a riposare.
Preparare il ripieno: portare ad ebollizione il latte con il burro e la scorza del limone, unire la polenta di farro e cuocere circa 10 min fino a che tutto il latte sia stato assorbito. Trasferire in una ciotola e lasciare intiepidire; unire lo zucchero, la ricotta setacciata, aggiungere infine le uova , la vaniglia e il limoncello e mescolare accuratamente.
Stendere la pasta frolla allo spessore di 3 mm e foderare il fondo e i bordi di una teglia di 20 cm di diametro Versarvi il ripieno, livellare e decorare con strisce di pasta.  Infornare a 180 gradi per 40 minuti circa. Lucidare con marmellata di limoni scaldata e passata al setaccio.  
Come tutte le crostate, il giorno dopo è più buona!

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